
La partnership tra l’Istituto di Psicosomatica Integrata e l’Associazione Di.Te. è stata inaugurata grazie all’apertura di tre sedi in Lombardia: la sede regionale di Milano, il polo varesino di Gallarate (VA) e la sede di Bergamo.
Fin dal 2002, l’Associazione Di.Te. (Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, Gap e Cyberbullismo) si occupa della presa in carico professionale dei disturbi relativi all’abuso di Internet e al GAP (Gioco d’Azzardo Patologico), grazie all’utilizzo di specifici protocolli di intervento clinico-educativi.
La rivoluzione tecnologica ha rappresentato una importante risorsa in quanto può promuovere efficienza, molteplicità di comunicazioni, facilità di accesso alle informazioni e sviluppo di capacità multitasking. D’altro canto, i device impattano su corpo, mente, comportamento e relazioni, e, in soggetti più fragili, l’interazione “uomo – macchina” può assumere forme sintomatiche.
Dipendenze tecnologiche, nomofobia, hikikomori e molte altre sono le etichette diagnostiche che racchiudono la complessità del dolore della persona in relazione alla tecnologia; sono quadri clinici seri, che possono assumere un andamento ingravescente, se non accolti con tempestività da professionisti adeguatamente formati.
Come interveniamo
Nell’intervento con adulti e adolescenti non proibiamo la tecnologia, ma insegniamo a gestirla con consapevolezza e spirito critico, mentre affrontiamo con la persona e la sua famiglia le matrici più nascoste e spesso non riconosciute della sua sofferenza.
L’ottica della Psicosomatica Integrata verte a collocare la persona in relazione al suo sintomo, per capire cosa esso esprima della soggettività e del suo rapporto con il mondo, in modo tale da poterne affrontare le criticità in modo approfondito. Siamo professionisti orientati far esprimere il “chi”, presente dietro allo schermo, e a lavorare sul dolore esistenziale sin dalle sue radici, fragilità strutturali incluse.
Attraverso gli strumenti propri al modello Somatic Competence regoliamo l’arousal iper-attivato del corpo. L’abuso degli stimoli on/off del digitale difatti allena le risposte reattive, ad arco riflesso, a scapito delle funzioni meta-cognitive. Questo va compreso e gestito per costruire uno spazio di incontro offline in cui articolare nel tempo una dialettica e una condivisione.
In parallelo adottiamo il Protocollo Multidimensionale di Trattamento delle dipendenze da internet di Giuseppe Lavenia, Presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, di cui i professionisti dell’Istituto sono soci.
La sede locale di Gallarate dell’Associazione Di.Te. è stata inaugurata il 5 ottobre 2019, con l’evento “Stiamo cambiando – Vita e corpi online“.
Il Protocollo Multidimensionale prevede una analisi del sintomo e di valutazione della gravità di abuso della rete (tramite l’Internet Trap Interview e l’Internet Trap Test II; Lavenia & Stimilli). Il percorso riguarda sia il soggetto, sia la famiglia e mette a fuoco le dinamiche personali e relazionali che hanno stimolato e mantenuto l’interazione critica con il web.
Di cosa ci occupiamo
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Dipendenze da internet
Hikikomori è un termine giapponese che significa “mi ritiro” e fa riferimento alle forme di ritiro sociale che nelle sua derive più drastiche impone oltre all’auto reclusione in casa o stanza, anche il non utilizzo del web. La maggior parte di essi però mantiene un legame con internet ed in esso si immerge, adottando la vita online come alternativa completa a quella offline. Le persone evitano di affrontare i compiti specifici della crescita e le difficoltà ad esse correlate, in quanto intollerabili e troppo dolorose per la fragilità strutturale del soggetto.
II cybersesso è lo spostamento della dipendenza sessuale attraverso il web; in essa internet è il mezzo con cui si accede ad altri soggetti per condividere la vita sessuale, che può diventare esclusivamente fruita online.
La dipendenza da videogame è un forte coinvolgimento nei giochi di ruolo interattivi che permettono di interagire con molte persone. La persona che gioca online si costruisce spesso una identità fittizia, attraverso un “avatar”, in cui la persona si rispecchia e manifesta parti del sè, anche ideali. Può arrivare ad occupare tutto il tempo della persona, compromettendone la funzionalità, il sonno, le relazioni offline.
Il sovraccarico cognitivo, deriva da una reiterata navigazione tra siti alla ricerca di materiale informativo, con il dispendio di molto tempo ed energie, senza riuscire a prendere una decisione (Lavenia, 2012). La ricerca dopo la prima fase di eccitazione lascia la persona in un senso di incertezza e inadeguatezza, incidendo negativamente sul decision making.
Dipendenza da relazioni virtuali, ossia la ricerca di relazioni in prevalenza o esclusivamente via web, solitamente non finalizzate ad un incontro di persona; spesso questa modalità compensa le difficoltà presenti nell’avviare e mantenere interazioni e contatti nella vita offline. È una dinamica che permette al soggetto di mascherare parti di sé ed esplicitarne maggiormente altro, oltre che di mantenere una quota di rassicurante anonimato.
Shopping compulsivo online è la tendenza ad effettuare acquisti online in una forma compulsiva, non per necessità ma per placare uno stato di tensione interna attraverso l’euforia che l’acquisto trasmette. Lo stress generato da questa routine impatta alla lunga sul funzionamento sociale e può causare importanti problemi finanziari.
La porno dipendenza non è connessa alla dipendenza dall’attività sessuale, e non si presenta come una compensazione della stessa. È un’attività solitaria che la persona mette in atto fruendo passivamente di materiale pornografico, senza l’interazione con altri. È un disturbo che riguarda sia uomini, sia donne.
Il Trading patologico online descrive una modalità compulsiva di giocare in borsa, cosa che espone al rischio di grandi perdite finanziarie, oltre che di una compromissione della. L’utilizzo della rete internet amplifica l’eccitazione connessa al gioco e la potenziale dipendenza dalla stessa perchè permette il web permette un accesso rapidissimo e solitario al trading. Può diminuire, inoltre, le percezione reale delle cifre investite, esponendo la persona a rischi maggiori.
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Dipendenze tecnologiche
La nomofobia descrive coloro che vivono intensi vissuti di angoscia, paura o marcato nervosismo quando sono privi di connessione e non si separano mai dal proprio dispositivo, anche in contesti in cui esso risulta poco pertinente. Si tratta di persone che cercano costantemente il contatto con il proprio telefonino e ne controllano con scrupolo eccessivo la carica, il credito e la copertura di rete. Sebbene ormai il fastidio per l’assenza del telefonino sia una sensazione comune a molti, la nomofobia sopraggiunge quando essa è intollerabile.
Il Vamping è la predilezione per le ore notturne, in cui la persona si spende nelle chat e nelle interazioni online, a discapito del sonno. La notte è un momento in cui i più giovani sfuggono al controllo dei genitori, quindi è il momento d’elezione per poter navigare e contattare altri in situazioni similari, spesso anche grazie ad hastag ben specifici (#Vamping). Tra i primi sintomi di questo fenomeno sono rinvenibili la privazione di sonno, il frequente nervosismo e rendimento scolastico in calo.
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Bullismo
Il cyberbullismo è bullismo perpetrato online e consiste nell’utilizzo delle nuove tecnologie, ad esempio i social network, per infliggere sofferenza a qualcuno, nei termini di aggressività attiva o di esclusione della persona stessa da gruppi, relazioni o attività.
L’utilizzo delle nuove tecnologie ha alcune peculiarità che lo rendono particolarmente difficile per la vittima:
- Permette la replicabilità potenzialmente infinita del contenuto diffamatorio, essendo esposto al vasto mondo online – questo significa che ha una certa “viralità” che continua ad esporre ad esso la persona.
- Non sussistono limiti spaziali e ai vincoli temporali: le vessazioni non finiscono mai, possono durare 24h su 24 e raggiungere la vittima ovunque.
- L’anonimato proprio della rete, in questi casi, legittima il bullo a compiere vessazioni che probabilmente nella vita reale risulterebbero inibite.
- L’assenza di feedback tangibili da parte della vittima limita la comprensione della sofferenza della persona coinvolta.
Anche quando gli attacchi restano confinati all’interno della dimensione virtuale risultano gravi nella percezione del soggetto in quando l’io-online per i giovani è una componente identitaria, fondante.
Dove trovarci
Per prenotare un appuntamento con i nostri specialisti basta scrivere una mail o telefonare. Riceviamo presso le sedi di: Milano, Gallarate e Bergamo.
Durata e costo degli incontri
Il primo colloquio dura un’ora, eventuali incontri successivi 45 minuti. Il prezzo e la durata del trattamento variano a seconda delle necessità individuali.
Informazioni e prenotazioni
Contatti sede Di.Te. di Gallarate (VA)
Tel +39 393 2960394 | email info@psicologiavarese.it